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Rispondere alle richieste da parte delle famiglie di essere sostenute nel loro compito di cura ed educazione per i propri bambini;
diversificare l'offerta educativa ampliando la gamma dei servizi per l'infanzia presenti nella città;
ampliare le opportunità di scelta per le famiglie proponendo soluzioni flessibili;
sostenere la scelta dei genitori che privilegiano la permanenza del bambino piccolo in ambiente domestico.

Una nuova figura professionale, una baby sitter qualificata, in grado di intervenire in caso di necessità con costi contenuti. L'idea è maturata in seguito  al problema dei nidi svuotati a causa delle epidemie influenzali: non sarebbero pochi infatti i genitori che, pur di non pagare una baby sitter, mandano il proprio figlio all'asilo anche quando è ammalato, causando la diffusione del virus tra gli altri bambini e tra le stesse educatrici.

 Le nuove baby sitter dovranno essere in grado di svolgere l'attività presso l'abitazione del bambino. In pratica, si darà vita ad un vero e proprio "asilo casalingo" che potrà accogliere al massimo quattro bambini, dai sei mesi ai tre anni, che vivono nello stesso condominio o vicini di casa. Una coppia di genitori potrà mettere a disposizione il proprio appartamento, purché abbia i requisiti strutturali stabiliti dalla legge (almeno quattro metri quadrati per bambino). Il costo dell'educatrice sarà a carico delle famiglie, ma il Comune contribuisce sostenendo gli oneri previdenziali ed assicurativi. L'impegno orario previsto dovrà essere compreso tra le 20 e le 40 ore settimanali, per garantire la continuità dell'intervento, ma si sta già pensando a delle forme di collaborazione occasionale, che aiutino i genitori in difficoltà quando il piccolo sta male.